Foro Emiliano
Sembra che Terracina sia presto entrata nell'orbita romana, forse già nel VI secolo a.C.: viene infatti menzionata nel primo trattato tra Roma e Cartagine, riportato da Polibio. Alla fine dello stesso secolo fu tuttavia occupata dai Volsci, che le diedero il nome di Anxur, come riporta Plinio[2]. Riconquistata dai Romani nel 406 a.C. vi fu dedotta nel 329 a.C. la colonia romana, che inizialmente prese il nome di "Colonia Anxurnas". Ai Volsci o ai Romani potrebbero riferirsi resti di mura di fortificazione in opera poligonale. Secondo alcuni nel 316 a.C. si svolse nei pressi della città la battaglia di Lautulae, nell'ambito della seconda guerra sannitica.
Il lastricato della via Appia nel centro della città romana (Foro Emiliano)Nel 312 a.C. vi passò la via Appia, che collegava Roma con Capua e la città crebbe di importanza, cominciando ad espandersi nella pianura, in collegamento con lo sfruttamento agricolo del territorio, mentre la città più antica venne progressivamente trasformandosi in zona monumentale. Importanti trasformazioni urbane avvennero sotto Lucio Cornelio Silla (inizi del I secolo a.C.), al quale si devono la costruzione del teatro e la ricostruzione in forme scenografiche del tempio di Giove Anxur sulla cima del monte Sant'Angelo. A quest'epoca si devono anche altre costruzioni in opera incerta.
Tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C. si ebbe la ricostruzione del "Foro Emiliano", che fu pavimentato da un magistrato locale della famiglia degli Aemilii e dotato di portici e di nuovi edifici civili e religiosi. All'epoca di Traiano si deve il taglio del Pisco Montano per un'altezza di 128 piedi romani (37,88 m), che permise il nuovo tracciato della via Appia, e la ricostruzione del porto.
Agli inizi del V secolo l'ultimo intervento cittadino riguarda l'erezione di una nuova cinta di mura che racchiuse anche parte della città bassa.
(fonte wikipedia)